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I brani per pianoforte che non devono mancare nel tuo repertorio – Parte I

Brani per pianoforte: Johann Sebastian Bach

Johann Sebastian Bach, uno dei più grandi compositori della storia della musica, è universalmente riconosciuto per il suo eccezionale contributo allo sviluppo della musica polifonica attraverso il metodo del contrappunto.

Il contrappunto è una forma avanzata di composizione in cui più linee melodiche si sviluppano simultaneamente, creando una trama musicale intricata. L’obiettivo è creare un intreccio armonico tra le diverse voci, in cui ognuna mantiene una propria identità melodica e allo stesso tempo contribuisce all’insieme.

Bach è stato un virtuoso nel creare complessi intrecci di melodie, dove ciascuna voce si sviluppa in modo autonomo ma si fonde perfettamente con le altre, creando una trama sonora intricata e affascinante.

Il repertorio delle composizioni note di Bach conta 1128 opere. Per identificare tali composizioni, viene utilizzata l’abbreviazione “BWV” ( “Bach-Werke-Verzeichnis” ovvero “Catalogo delle opere di Bach”) seguita da un numero.

Tra i brani di Bach che non possono mancare nel tuo repertorio musicale ci sono:

Il Minuetto in Sol maggiore

Il brano si trova all’interno del “Quaderno di Anna Magdalena Bach”, una collezione preziosa di brani musicali selezionati per l’istruzione musicale.

La struttura semplice e la melodia dolce rendono questo minuetto un’ottima scelta per chi sta ancora acquisendo familiarità con il pianoforte… quindi se sei un pianista alle prime armi o di livello intermedio, è un pezzo appropriato da affrontare!

Si tratta di una danza di corte nella forma musicale del minuetto, popolare nel XVIII secolo. Questo genere di brani erano spesso suonati durante le occasioni sociali e le celebrazioni, come i balli di corte.

La tonalità di Sol Maggiore contribuisce al tono allegro e luminoso del Minuetto. Il brano si apre con un motivo giocoso e contagioso, che viene ripreso e variegato lungo il percorso.

Le linee melodiche si intrecciano in modo affascinante, creando un dialogo melodico che è tipico del periodo barocco.

Poiché è scritto in uno stile barocco, i passaggi tecnici e le variazioni ritmiche non sono troppo complessi. Tuttavia, richiede una buona conoscenza del posizionamento delle mani sulla tastiera e una certa capacità di eseguire legati e fraseggi musicali.

Potrebbe richiedere un po’ di pratica per raggiungere un’esecuzione fluida e musicale, ma è un brano che offre un’opportunità eccellente per sviluppare la coordinazione delle mani e la capacità di esprimere melodie graziose.

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La Suite inglese n.2  in La minore BWV 807

E’ un capolavoro della musica barocca che incanta con la sua raffinatezza melodica, la sua varietà ritmica e la sua profonda maestria compositiva.

Le Suite Inglesi di Bach sono opere per tastiera (spesso eseguite al clavicembalo o al pianoforte) caratterizzate da una struttura formale predefinita.

Ogni suite comprende una serie di movimenti, tra cui preludi, allemande, courante, sarabande e giga, con l’aggiunta opzionale di minuetti, bourrées e altre danze. Questi movimenti sono distinti per i loro ritmi, le loro melodie e le loro forme, creando un’esperienza musicale ricca e variegata.

Questa suite, una delle sei che compongono la serie delle Suite Inglesi, offre un viaggio affascinante nell’eleganza e nella complessità della musica barocca.

Nonostante non sia tra tra le opere più difficili di Bach e venga generalmente considerata di livello intermedio, la sua esecuzione richiede:

  • un livello solido di competenza tecnica (come l’esecuzione di contrappunti e ornamentazioni)
  • un’interpretazione musicale attenta per eseguire i movimenti con precisione ed esprimere il carattere appropriato.

Preludio in Do minore BWV 549

Questo brano, estratto dalla celebre struttura compositiva del “Preludio e Fuga”, rappresenta una delle pietre miliari dell’arte contrappuntistica di Bach.

Il “Preludio e Fuga” è una forma compositiva in cui un preludio introduttivo e un fuga seguono l’uno dopo l’altro. Il preludio prepara l’ascoltatore introducendo temi e motivi musicali che verranno sviluppati successivamente nella fuga.

Il Preludio in Do Minore BWV 847 è un’opera ricca di emozioni. La tonalità minore contribuisce a creare un’atmosfera oscura e appassionata fin dalle prime note.

 Il brano inizia con una sequenza di quartine dai torni forti e drammatici, catturando immediatamente l’attenzione dell’ascoltatore e introducendo tra le quartine le note del tema principale. Le voci si intrecciano e si sovrappongono, creando un effetto di profondità e complessità.

Come tutti i preludi e fuga di Bach, è stato scritto per clavicembalo ma viene eseguito oggi principalmente con il pianoforte. In termini di difficoltà per pianisti, questo brano presenta alcune sfide tecniche e interpretative che possono variare in base al livello di abilità del pianista.

Le due principali difficoltá sono:

  • Suonare il brano mantenendo la ritmica serrata con estrema precisione;
  • La lunghezza del pezzo che complica il compito di mantenere il controllo su tutte le armonie e gli arpeggi che variano costantemente in ogni misura.

Brani per pianoforte: Wolfgang Amadeus Mozart

Wolfgang Amadeus Mozart è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi compositori della storia della musica. Il suo genio precoce, la creatività inarrestabile e la straordinaria padronanza di vari stili compositivi hanno dato vita a un repertorio eclettico e indimenticabile

Il suo stile si distingue per l’eleganza delle melodie, la precisione della scrittura contrappuntistica e la capacità di creare un dialogo emotivo tra le voci musicali. La sua musica è spesso contrassegnata da una combinazione di grazia e profondità, unendo elementi formali con l’espressività individuale.

La sua produzione è stupefacente, soprattutto se consideriamo la sua vita breve. Il catalogo delle sue opere, curato da Ludwig von Köchel nel 1862, contiene un elenco di 626 composizioni, identificate con il numero del catalogo seguito dalla lettera “K”.

Tra i brani di Mozart che non possono mancare nel tuo repertorio ci sono:

La sonata facile n.16 in DO maggiore K545

É un’opera iconica nel mondo della musica classica. Questa sonata, conosciuta anche come “Sonata Semplice” è una delle sue composizioni più popolari e spesso è considerata un’opera adatta ai principianti e agli studenti di pianoforte.

É strutturata in 3 movimenti, seguendo il tipico schema della sonata classica:

  • Allegro: il primo movimento è caratterizzato da una melodia accattivante e gioiosa. L’atmosfera è vivace e spensierata, tipica dello stile giovanile di Mozart;
  • Andante: il secondo movimento contrasta con il primo, introducendo un’aria dolce e riflessiva. Questo movimento offre un momento di calma e contemplazione;
  • Rondó Allegretto: il terzo movimento è un rondo allegretto, un ritmo vivace che ritorna al tema principale. Questo movimento finale è caratterizzato da una melodia incalzante e orecchiabile, con variazioni che mantengono l’attenzione dell’ascoltatore.

La Sonata Facile n. 16 in Do Maggiore K545 rappresenta un punto di ingresso ideale per coloro che si avvicinano alla musica classica per la prima volta.

Le caratteristiche che rendono questa sonata relativamente accessibile includono:

  • Struttura semplice: i tre movimenti sono strutturati in modo chiaro e seguono uno schema prevedibile;
  • Melodie chiare: le melodie di questa sonata sono melodiche e relativamente facili da seguire, il che rende più semplice per gli studenti eseguire le linee melodiche principali:
  • Tecniche di base: anche se richiede un certo controllo delle dita e della coordinazione, non presenta passaggi estremamente complessi o veloci, il che la rende adatta per esercitare tecniche di base come la diteggiatura e l’articolazione.
  • Espressione controllata: la sonata offre spazio per l’espressione, ma i livelli dinamici e le indicazioni emotive sono relativamente semplici da interpretare rispetto a pezzi più complessi.
  • Livello di velocità moderato: anche il Rondò, il movimento finale, che è il più veloce, non richiede una velocità estrema e può essere affrontato con gradualità.
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Rondó alla Turca del terzo movimento della sonata K 331

La Sonata K 331 è spesso chiamata “Sonata Turca” proprio a causa del suo movimento finale, il “Rondó alla Turca.”

Questa sonata è composta da tre movimenti:

  • Andante grazioso: il primo movimento è un’elegante e delicata melodia, creata da un tema e variazioni. Questo movimento inizia la sonata con un tono lirico e riflessivo;
  • Minuetto: il secondo movimento è un minuetto e trio, che offre un contrasto al primo movimento con il suo carattere più giocoso e danzante;
  • Rondó alla Turca: il terzo movimento, il famoso “Rondo alla Turca,” è un’esplosione di energia e ritmo, ispirata alle melodie e ai ritmi turchi popolari dell’epoca. Questo movimento è stato una fonte di grande interesse e ammirazione, grazie alla sua vivacità unica e alle sonorità esotiche.

Il “Rondó alla Turca” cattura l’ascoltatore fin dalle prime note con un ritmo marcatissimo e una melodia contagiosa. Influenzato dalle melodie e dai ritmi turchi (da cui prende il nome stesso) è un’esplosione di ritmo ed energia. Le linee melodiche rapidamente scattanti e le figure ritmiche incalzanti creano un’atmosfera di gioia e festa!

É considerato di livello intermedio-avanzato. Non è uno dei brani più difficili di Mozart, ma richiede comunque una solida tecnica e una buona comprensione del suo stile. Prima di affrontare questo pezzo, è consigliabile avere familiarità con le scale, gli arpeggi e le tecniche di diteggiatura per affrontare con successo le sfide tecniche presenti nel brano.

Per scoprire quali sono gli altri brani, che non possono mancare nel tuo repertorio musicale, continua a leggere cliccando qui sotto:

I brani per pianoforte che non devono mancare nel tuo repertorio musicale! Parte 2